L’incidente in Inghilterra all’impianto per la produzione di biogas conferma la pericolosità dell’ impianto vicino al centro abitato di Villareggia potenziale bomba esplosiva

L’incidente accaduto vicino a Oxford dove per una esplosione è scoppiato un gigantesco incendio in uno stabilimento per la produzione di biometano non ha avuto conseguenze sulle persone e sulle abitazioni perchè l’impianto  si trovava a distanza di almeno 500 metri dalla casa piû vicina in linea d’aria mentre il centro abitato più vicino si trovava a oltre il chilometro.

L’esplosione e il successivo incendio accaduto nell’impianto per la produzione di biogas nel Regno Unito dimostrano la pericolosità di questi impianti che possono avere problemi e incidenti di vario tipo. Impianti come i biodigestori e gli impianti annessi sono soggetti ai cambiamenti climatici che oramai inducono fenomeni temporaleschi sempre piü simili a uragani tropicali che hanno creato già recentemente danni importanti nella pianura Padana e in territori limitrofi a Villareggia.

Dopo un altro incidente simile in Inghilterra nel 2016 uno specialista di rifiuti organici ha dichiarato che “dovrebbe servire una rilfessione seria sui pericoli associati agli impianti per la produzione e lo stoccaggio del biogas. I fulmini sono chiaramente considerati un rischio quando si ha a che fare con sostanze combustibili come negli impianti per la generazione di biogas. Oggi viviamo queste condizioni climatiche più frequentemente che in passato. Dovrebbe essere un campanello d’allarme”.

La scelta temeraria di fornire l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano a Villareggia fatta dagli uffici della Città Metropolitana di Torino, è un grave errore che mette a repentaglio la sicurezza dei circa mille abitanti di Villareggia e delle loro abitazioni. Fin dall’inizio della peocedura di autorizzazione si è evidenziato che uno dei maggiori problemi legato alla realizzazione dell’impianto era la sua eccessiva vicinanza all’abitato del Comune di Villareggia. Questa scelta crea problemi legati alla diffusione di odori e rumori dall’impianto, ma anche potenziali rischi legati a esplosioni, incendi o incidenti alle apparecchiature per la produzione del metano notoriamente esplosivo. E’ infatti noto a tutti che impianti del tipo e delle dimensioni come quello di Villareggia sono localizzati in luoghi isolati in mezzo alla campagna e non adiacenti a un centro abitato.

La scelta del sito per la realizzazione dell’impianto è stata invece legata a una scelta opportunistica ed economica legata all’accaparrarsi in tempi non sospetti di terreni agricoli per poi renderli disponibili alla cooperativa CAPAC che li vuole utilizzare nelle vicinanze dellla Cooperativa Dora Baltea a sua volta socia della coop.

La procedura di attribuzione dell’autorizzazione per la costruzione dell’impianto per la produzione di biogas a Villareggia ha subito una brusca accellerazione senza che fossero date risposte concete a molti quesiti proposti dal Comune di Villareggia e dal nostro Comitato.

La scelta è stata evidentemente accellerata per la deliberata scelta di permettere ai committenti di accedere ai fondi PNRR per facilitare il loro insediamento. Coloro i quali hanno scelto deliberatamente di permettere la realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano a pochi metri da Villareggia si sono presi una grave responsabilità nei confronti degli abitanti del comune, ma anche nei confronti delle leggi e dei regolamenti vigenti.

Ricordiamo il commento del nostro Comitato alla autorizzazione da parte di Città Metropolitana

La Città Metropolitana di Torino ha voluto chiudere la fase di valutazione e autorizzare l’opera ignorando aspetti che avrebbero dovuto essere risolti e chiariti prima di arrivare all’autorizzazione, minimizzandoli o rimandando a successivi controlli o interventi a nostro avviso improbabili una volta emessa l’autorizzazione.

L’impianto autorizzato da Città Metropolitana a parere del nostro comitato e dei tanti cittadini che lo sostengono sarà dannoso per Villareggia e per i suoi abitanti, a causa della sua grande dimensione rispetto all’area di riferimento, dell’eccessiva vicinanza dell’impianto alle abitazioni e al paese. È evidente che l’impianto produrrà odori, rumore 24 ore su 24, emissioni di gas di scarico e altri gas dispersi o bruciati nella torcia dell’impianto, produrrà un aumento del traffico di mezzi agricoli e pesanti, andrà a cementificare e deturpare una vasta area agricola proprio alle porte del paese, interferendo con la vita dei villareggesi e con le altre attività che si svolgono nelle aree circostanti, riducendo la qualità della vita di chi vive nel territorio. L’approvazione da parte della Città Metropolitana di Torino sottovaluta l’impatto della sostenibilità ambientale e sociale dell’impianto che a sua volta deve la sua sostenibilità economica ai soli fondi del PNRR.

La data di approvazione della procedura nonostante problemi non risolti come quello della viabilità di accesso, ci fa pensare alla necessità dei committenti di partecipare al bando relativo alla seconda procedura competitiva per l’accesso agli incentivi finalizzati a supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano che scade il prossimo 12 settembre 2023.

Villareggia non puó essere messa a rischio per delle scelte sbagliate e inopportune.